La contraccezione meccanica si riferisce all’uso di barriere o dispositivi fisici per prevenire la gravidanza. Questi metodi funzionano impedendo agli spermatozoi di raggiungere e fecondare un ovulo. Alcuni esempi comuni di contraccezione meccanica sono i preservativi, i diaframmi, i tappi cervicali e i dispositivi intrauterini (IUD).
I preservativi sono una delle forme più popolari di contraccezione meccanica. Sono fatti di lattice o poliuretano e vengono indossati sul pene durante il rapporto. I preservativi non solo prevengono la gravidanza, ma riducono anche il rischio di infezioni sessualmente trasmissibili (IST).
I diaframmi, i tappi cervicali e gli IUD sono tutti posizionati all’interno della vagina per prevenire la gravidanza. I diaframmi e i tappi cervicali sono piccoli dispositivi in silicone che coprono la cervice e fungono da barriera fisica per gli spermatozoi. Devono essere utilizzati con un gel spermicida per aumentarne l’efficacia. Gli IUD, invece, sono piccoli dispositivi a forma di T che vengono inseriti nell’utero. Impediscono agli spermatozoi di raggiungere l’ovulo e modificano il rivestimento dell’utero per impedire l’impianto di un ovulo fecondato.
Esistono anche preservativi femminili, che si indossano all’interno della vagina per impedire agli spermatozoi di raggiungere la cervice. Hanno un tasso di efficacia del 79-95% se usati correttamente.
La contraccezione meccanica è un modo affidabile ed efficace di prevenire la gravidanza per chi la utilizza in modo corretto e costante. Tuttavia, potrebbero non essere adatti a tutte. Alcune persone possono avere allergie o sensibilità ai materiali utilizzati in questi dispositivi, o possono trovarli scomodi da usare. Inoltre, gli IUD possono comportare un rischio di infezione se non vengono inseriti correttamente.
Nel complesso, la contraccezione meccanica è un’opzione importante per chi vuole prevenire una gravidanza. È importante discutere le opzioni con il proprio medico curante o ginecologo e scegliere il metodo più adatto alle proprie esigenze.
